Nuova tecnologia per colpire - La fibra di carbonio - STEP #20

Tutti sicuramente abbiamo sentito parlare, in pubblicità o da qualche amico, di oggetti rivestiti in fibra di carbonio. Questa tecnologia ha ormai conquistato il mondo delle attrezzature sportive: scarpe da calcio, mazze da golf e racchette da tennis, soprattutto di alta qualità, presentano questo materiale. Ma a cosa è dovuto l'utilizzo della fibra, e perché è così gettonata?
Racchetta in fibra di carbonio
Innanzitutto la fibra è materialmente associabile ad un lungo filo sottile, attraverso cui le composizioni con tale materiali si ottengono intrecciando vari di questi filamenti, dal diametro di 5-8 micrometri ed infine immersi
La testa di un bastone da golf in fibra
nella matrice, una particolare resina che li tiene saldi tra loro. A livello microscopico la fibra è simile alla grafite, vista la disposizione per piani agglomerati con struttura esagonale. La predisposizione di tale materiale nel compiere lavori quali colpire una palla, ma anche altre varie funzioni, va vista nelle sue proprietà fisiche. La fibra di carbonio è infatti dotata di un'elevata resistenza meccanica nonostante il basso peso specifico, che abbassa di conseguenza anche la sua densità. Presenta anche buone proprietà ignifughe. Ciò che rafforza la sua posizione nel commercio è anche il fattore estetico, se si considera il nero lucente che lo contraddistingue, sicuramente di buon gusto.

La sintesi più comune della fibra di carbonio avviene a partire dal PAN, che riscaldato a 300° consente di ottenere un composto, il quale portato a sua volta a 2000° in presenza di gas inerte genera grafite.  Successivamente con la condensazione si generano fogli di grafene, che fondono poi nei filamenti in questione.

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Colpi di fisica - Gli urti - STEP #19

In fisica un urto avviene quando due punti materiali entrano in contatto per un determinato lasso di tempo. Nell'urto si sviluppano le forze impulsive, tali da modificare la quantità di moto di ciascun punto. Se nel sistema costituito dai due punti non agiscono forze esterne, oppure se l'impulso di tali forze è trascurabile, la quantità di moto totale si conserva.  Ovvero:


P(in) = P(fin) = m1v1(i) + m2v2(i) = m1v1(f) + m2v2(f)

Gli urti possono classificarsi genericamente in urti anelastici ed elastici. Il primo avviene quando, a seguito dell'urto, a causa di una permanente deformazione, i due corpi restano attaccati ai danni di una spesa di energia cinetica. Dunque in tal caso non vale la conservazione dell'energia cinetica totale.
In un urto elastico invece i corpi subiscono deformazioni elastiche per via di forze interne conservative. I punti rimbalzano l'uno sull'altro determinando così anche una conservazione di energia cinetica totale del sistema. In formule:

1/2*m1*v1(i)^2 + 1/2*m2*v2(i)^2  = 1/2*m1*v1(f)^2  + 1/2*m2*v2(f)^2 

Urto elastico


Urto anelastico



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Cronaca - STEP #18


Sabato 22 maggio, a Milano, nel quartiere di Porta Venezia, l'inviato di Striscia La Notizia Vittorio Brumotti, è stato aggredito da un gruppo di ragazzi di origine africana, durante una delle sue consuete retate aventi lo scopo di mascherare e denunciare gli scambi illegali di sostanze stupefacenti. Questi ultimi lo hanno sommerso da una pioggia di sassi, e uno di loro, lo ha colpito alla testa col bastone della sua GoPro, privandolo di una delle sue videocamere. Tuttavia un'altra telecamera, posizionata sul casco di Brumotti ha ripreso l'intero misfatto ed il video è stato mandato in onda, alcuni giorni dopo, a Striscia La Notizia.


Il video

Dalla A alla Z - Step #17

A come Arma 
B come Bersaglio 
C come Calcio 
D come Dolore 
E come Effetto
F come Fulmine
G come Grazia
H come Headshot
I come Impatto 
L come Letale 
M come Martello 
N come Nuocere 
O come Orgoglio
P come Piccone 
R come Resilienza 
S come Superbia 
T come Tiro 
U come Urto
V come Veemenza 
Z come Zappa

Il personaggio - Samuel Colt - STEP #16

La Colt Paterson, il primo modello di revolver.
 Il grilletto diventava visibile solo dopo l'arretramento del cane
Samuel Colt (1812-1862), nato nel Connecticut, rimase orfano in giovane età di madre e padre. Grande appassionato di armi, mentre lavorava in un' industria bellica a New Haven, ideò, appena ventenne, un nuovo tipo di pistola. Nel 1836 ottenne così il brevetto della rivoltella, chiamata anche "revolver" o "pistola a tamburo". Si trattava di una pistola a rotazione ad avancarica del tamburo, che si ispirava alle già esistenti pepperbox, ma il cui fascio di canne era ridotto ad un unico cilindro rotante attorno al proprio asse. La rivoltella era un'arma rivoluzionaria in quanto poteva sparare a ripetizione, quindi si riducevano i tempi di ricarica e di conseguenza la "vulnerabilità" del possessore. Con il denaro accumulato dall'invenzione Colt aprì dapprima un'officina dove sviluppò la Colt Paterson, e successivamente divenne il capo della Colt's Manufactoring Company. Oltre ad essere un inventore ingegnoso, Colt fu anche un grande imprenditore, dato che fu il primo ad introdurre il sistema della produzione in serie di armi in una fabbrica bellica. L'azienda esiste ancora ai giorni nostri, e da allora è in stretta collaborazione con il governo statunitense. Collaborò anche con Giuseppe Garibaldi, donandogli 100 armi da fuoco in occasione della sua Spedizione dei Mille.
(link di riferimento inclusi nel testo)


Colt Single Action Army


Carabina Winchester

L'evento - XX secolo - Il carro armato -STEP #15

Il FIAT 3000 italiano
Il Big Mother, il primo prototipo 

Eccoci dunque arrivati al Novecento, il secolo delle due guerre mondiali. Tipologie di conflitto inedite prima d'ora, non solo per la portata "globale" di coloro che vi hanno partecipato, ma anche per le grandi innovazioni in ambito militare, che per la prima volta si aprono anche al cielo aperto. E in terra invece? In terra vediamo la comparsa di mezzi spaventosi e distruttivi: i carri armati. Veicoli resistenti, rivestiti di una corazza rigida per resistere al fuoco nemico, di cingoli per la trazione meccanica, ma soprattutto di un cannone per colpire a grande potenza. La data in questione legata ai carri armati è il 16 gennaio 1916.  In piena Prima Guerra Mondiale l'esercito britannico presentò, a seguito di vari studi e esperimenti incentivati da Winston Churchill, il Big Mother, il primo prototipo di carro armato.  Si trattava di un veicolo di forma romboidale dotato di cingoli, di una corazza spessa 1 cm, due mitragliatrici ai lati ed infine un cannone da 6 libbre. I cento pezzi prodotti sulla base di questo prototipo, si rivelarono tuttavia un grosso fallimento: l'artiglierà tedesca riesce infatti ad annientarli perforando la corazza, rivelatasi eccessivamente sottile. Tuttavia, la novità introdotta dagli inglesi, desta l'attenzione mondiale: gli altri grandi eserciti europei si mobilitano al fine di introdurre versioni sempre più potenziate. Anche la Fiat Ansaldo italiana produrrà, due anni dopo, il proprio modello, il FIAT 3000.

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L'evento - XIX secolo - La torpediniera - Step #14

La torpediniera Ariete, utilizzata dalla Marina Regia
italiana 
nella Seconda Guerra Mondiale 
Un modellino di torpediniera
Il 16 gennaio 1887 è la data in cui è attestato ufficialmente il primo siluro lanciato da una torpediniera. Il colpo fu sferrato durante la guerra russo-turca per ordine dell'ammiraglio russo Stepan Osipovich Makarov. Si trattava di particolare razzi autopropulsi ideati da Robert Whitehead.  La torpediniera (TP) è genericamente una nave progettata appositamente per il conflitto armato marittimo e per l'epoca rappresentò una grossa novità, dal momento che, vista la sua leggerezza, velocità e agilità, si differenziava dalle mastodontiche navi corazzate, le quali risultavano essere molto lente in battaglia ma soprattutto molto costose, tanto che solo alcuni paesi al mondo potevano stare al passo coi costi di produzione. Le torpediniere erano sì meno resistenti, ma allo stesso tempo più efficaci nel colpi, la cui velocità variava dai 37 ai 56 km/h. Il vantaggio dal punto di vista economico legato alla torpediniera fece sì che nel XIX secolo vi fosse un'elevata produzione in molti paesi del mondo di tali navi, utilizzate nelle battaglie marittime in attacchi di massa. Un esercito di torpediniere sfidava in tal modo la nave corazzata, che se affondata, a differenza delle prime costituiva un grossa perdita per la marina del rispettivo paese.
Alimentate a vapore, potevano essere lunghe dai 30 ai 50 metri, equipaggiate esclusivamente di tre lanciasiluri più cannoni di piccola taglia. Esse vennero ben presto rimpiazzate però da un' altra tipologia di nave da guerra, il cacciatorpediniere, di dimensione maggiore, tanto da arrivare anche ai 100 metri di lunghezza. Esso poteva ospitare cannoni più pesanti e di maggiore portata, pur conservando quella rapidità di movimento che caratterizzava la torpediniera.

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L'evento - XVIII secolo - Il razzo Mysore - STEP #13

Un soldato indiano attiva il razzo
L'effetto devastante del razzo sull'esercito britannico.
Il 10 settembre 1780, durante la guerra anglo-mysore, il sovrano indiano di Mysore Hyder Ali fu il primo ad introdurre sul campo di battaglia di Pollilur, e ad utilizzare con particolare successo, il primo razzo balistico con carcassa in ferro contro la Compagnia britannica delle Indie Orientali. Il colpo provocato da tale razzo fu sorprendentemente distruttivo: non solo uccise un gran numero di nemici, ma provocò l'esplosione dell'artiglieria avversa, provocando la sconfitta inglese. Questi missili contenevano spade appuntite, raggiungevano notevoli altezze e compivano traiettorie molto lunghe. Il razzo era costituito da un tubo di ferro lungo 20 cm dal diametro variabile, in cui avveniva la combustione del propellente, e da una canna di bambù, più lunga, che serrava il tubo da un lato. La tecnica di lancio del razzo ad una determinata distanza era legata a solide regole geometriche, legate al diametro del tubo e all'angolo che esso formava con il suolo. Gli inglesi, una volta aver trionfato in guerra, portarono le tecniche locali in madrepatria e da queste ne trassero un razzo notevolmente rinnovato e potenziato, il razzo Congreve, che fu poi usato anche nelle guerre napoleoniche. 

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Le armi che hanno cambiato la seconda guerra mondiale - Marco Lucchetti
Razzo Mysore (Wikipedia)

Colpo a scoppio - STEP #12

Nel post dedicato alle armi nel mondo antico avevamo visto come sfruttando l'energia elastica si potesse sferrare un colpo ad alta potenza. Nel XIII secolo il mondo occidentale conobbe una tecnologia ancor più avanzata, quella delle armi da fuoco. In realtà, per quanto innovativa, la polvere da sparo (composizione di salnitro, zolfo e carbonio) è un' invenzione molto antica, risalente all' epoca della dinastia cinese Song, impegnata nella guerra contro i mongoli nella costruzione di prototipi di quelle che sarebbe state le armi da fuoco moderne. Tra queste, la prima da considerare è il cannone, chiamato inizialmente bombarda, che comparve nel mondo musulmano e da lì a poco in Europa, verso il 1300. La supremazia iniziale del mondo musulmano rispetto a quello europeo a livello di armi era dovuta alla mancanza di una metallurgia sviluppata del secondo. Non è possibile inizialmente infatti costruire fusti resistenti e precisi. Stando alle testimonianze dello storico Juan de Mariana, l'Europa vide per la prima volta l'utilizzo del cannone a seguito della presa di Algeciras del 1344 da parte dei musulmani.






La bombarda era inizialmente costruita con verghe di ferro battuto a forma di prisma e poi saldate e rinforzate con cerchi di ferro cui si dava la forma cilindrica saldandone poi gli orli. Successivamente fu realizzata in colata di ferro e poi in bronzo e altre leghe metalliche. (Wikipedia)

Ovviamente, per guerre di movimento l'utilizzo di cannoni richiedeva tempi di trasporto e di azione piuttosto lunghi, per questo, sempre con la stesso principio, furono realizzati armi portatili, fra queste va menzionato lo schioppo, sostituito nel Cinquecento dall'archibugio. In Europa tale trasformazione avvenne lentamente visti i costi onerosi di tali pezzi d'artiglieria.



In inglese hand cannon, lo schioppo, invenzione cinese era una bombarda ridotta annessa ad un'asta di legno dotata di sistema ad avancarica. Per azionarla bisognava inserire la polvere, pressarla dopodiché inserire la palla; a questo punto inserendo un fiammifero nel focone (foro apposito), il colpo partiva.




Alcuni esempi di archibugio, comparso negli eserciti a partire dal 1500. Come lo schioppo, era dotato di sistema ad avancarica. Si accendeva grazie ad un matchlock (otturatore a miccia). Tale caratteristica obbligava i soldati a recare con sé micce sempre accese.



Informazioni tratte da:

Colpo di coda - The End - STEP #25

Quello che state leggendo è difatti l'ultimo post del mio blog. Step by step siamo infatti giunti alla fine di questo percorso che mi ha...