Nel post dedicato alle armi nel mondo antico avevamo visto come sfruttando l'energia elastica si potesse sferrare un colpo ad alta potenza. Nel XIII secolo il mondo occidentale conobbe una tecnologia ancor più avanzata, quella delle armi da fuoco. In realtà, per quanto innovativa, la polvere da sparo (composizione di salnitro, zolfo e carbonio) è un' invenzione molto antica, risalente all' epoca della dinastia cinese Song, impegnata nella guerra contro i mongoli nella costruzione di prototipi di quelle che sarebbe state le armi da fuoco moderne. Tra queste, la prima da considerare è il cannone, chiamato inizialmente bombarda, che comparve nel mondo musulmano e da lì a poco in Europa, verso il 1300. La supremazia iniziale del mondo musulmano rispetto a quello europeo a livello di armi era dovuta alla mancanza di una metallurgia sviluppata del secondo. Non è possibile inizialmente infatti costruire fusti resistenti e precisi. Stando alle testimonianze dello storico Juan de Mariana, l'Europa vide per la prima volta l'utilizzo del cannone a seguito della presa di Algeciras del 1344 da parte dei musulmani.
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La bombarda era inizialmente costruita con verghe di ferro battuto a forma di prisma e poi saldate e rinforzate con cerchi di ferro cui si dava la forma cilindrica saldandone poi gli orli. Successivamente fu realizzata in colata di ferro e poi in bronzo e altre leghe metalliche. (Wikipedia)
Ovviamente, per guerre di movimento l'utilizzo di cannoni richiedeva tempi di trasporto e di azione piuttosto lunghi, per questo, sempre con la stesso principio, furono realizzati armi portatili, fra queste va menzionato lo schioppo, sostituito nel Cinquecento dall'archibugio. In Europa tale trasformazione avvenne lentamente visti i costi onerosi di tali pezzi d'artiglieria.
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